BREVE STORIA DELLA MEDICINA ENERGETICA

  • L’elettrocardiogramma              
  • L’elettroencefalogramma        
  • Magnetismo dall’elettricità        
  • Biomagnetismo                             
  • Un senso magnetico?                
  • Elettricità dal magnetismo   
  • Biomagnetismo e Magnetobiologia 
  • Il ruolo del cuore 
  • Funzionamento
  • Meccanismo
  • Misurare gli scambi energetici tra esseri umani
  • Altri tipi di energia    

«La cellula è una macchina azionata a energia, è perciò possibile accostarvisi studiando la materia o studiando l’energia. In ogni cultura e in ogni tradizione medica precedente alla nostra, la guarigione è stata attuata spostando energia». 

                                                                            Szent-Györgyi [1967]

Si è spesso affermato che il campo energetico umano, in quanto invisibile, è puramente teorico. 


Energia terapeutica, medicina energetica e forza vitale sono tutti concetti che più propriamente rientrano nella fantascienza. 


Tuttavia possiamo affermare che ci siano una logica sostanziale e una base sperimentale per l’esistenza di campi energetici dentro e intorno al corpo umano, e questi campi sono di fondamentale importanza per la salute dell’organismo. 


E in effetti questi campi energetici, che danno origine a vere forze nel senso che la parola ha in fisica, arrivano fino al nucleo più interno della vita. I medici e i ricercatori in realtà lo sanno, ma molti di loro semplicemente non se ne rendono conto.


È utile riassumere la storia di questa disciplina, soprattutto per ricordare che questo tipo di informazione si è accumulato per lungo tempo fino ad arrivare ai nostri giorni.

L’elettrocardiogramma ci è noto da circa cent’anni. 


Il battito cardiaco produce un’enorme corrente elettrica che fluisce per tutto il corpo principalmente perché il sangue ei fluidi extracellulari, con il loro alto contenuto salino, sono ottimi conduttori di elettricità, e l’elettricità ovviamente è una forma d’energia.


Quando Einthoven registrò l’elettrocardiogramma (Einthoven, 1906), il campo che stava cercando di misurare era così debole che dovette usare il galvanometro più sensibile a disposizione. 


Ora sappiamo che il campo del cuore è il più forte all’interno dell’organismo umano: il nostro concetto di forte e debole infatti ha più a che vedere con la sensibilità dei nostri strumenti di misurazione che non con la vera forza e rilevanza biologica del campo esaminato.


Le scoperte di Einthoven gli valsero il premio Nobel nel 1924 e le apparecchiature elettrocardiografiche fanno ora parte di tutte le sale di emergenza degli ospedali e di parecchi studi medici. L’elettrocardiogramma è uno strumento diagnostico che ha radici nella medicina energetica.

1. L’elettrocardiogramma        

7. Biomagnetismo e magnetobiologia       

2. L’elettroencefalogramma        

Cinque anni dopo il conferimento del Premio Nobel a Einthoven per la scoperta dell’elettricità proveniente dal cuore, Hans Berger [1929] dimostrò che anche nel cervello potevano essere registrati campi elettrici di entità molto minore usando elettrodi applicati al cuoio capelluto. Con qualche successivo perfezionamento le registrazioni, che vennero denominate elettroencefalogrammi, divennero un metodo diagnostico standard in neurologia.


3. Magnetismo dall’elettricità      

Nel 1820 Hans Christian Oersted osservò che una corrente che passa attraverso un cavo causa lo spostamento dell’ago di una bussola Fra il 1820 e il 1825 André Marie Ampère (1775–1836) quantificò il fenomeno: la legge di Ampère è una legge fondamentale dell’elettromagnetismo.

6. Elettricità dal magnetismo        

Nel 1831 l’inglese Michael Faraday dimostrò che muovere un magnete vicino a una bobina di filo induce un flusso di corrente misurabile attraverso il filo stesso.


La legge dell’induzione di Faraday è un’altra legge fondamentale dell’elettromagnetismo.


Il significato biologico e medico della legge di Faraday è che muovere o variare nel tempo i campi magnetici dello spazio che circonda il corpo induce necessariamente flussi di corrente all’interno dei tessuti. 


Questo dato fornisce una base fisica per una serie di apparecchiature mediche e di terapie energetiche.

4. Biomagnetismo          

La legge di Ampère presuppone che le correnti elettriche, quali quelle prodotte all’interno del corpo dalle attività del cuore, del cervello, dei muscoli e degli altri organi, debbano generare campi magnetici nello spazio che circonda il corpo. 


I ricercatori hanno infatti incominciato a misurare il campo magnetico del cuore nel 1963 (Baule e McFee, 1963), ma in quest’area di ricerca si sono avuti enormi progressi con la scoperta del fenomeno quantistico chiamato “TUNNELING ELETTRONICO”, che ha fornito la base per la realizzazione di magnetometri dalla sensibilità senza precedenti. 


Questi magnetometri, chiamati SQUID (Superconducting Quantum Interference Devices, dispositivi superconduttori a interferenza) vengono attualmente usati nelle università e nei laboratori di ricerca medica di tutto il mondo per documentare e valutare i campi biomagnetici nello spazio che circonda il corpo umano.


Le prime registrazioni SQUID del campo magnetico del cuore risalgono al 1967: la sua intensità è pari a circa un milionesimo di quella del campo magnetico della Terra. Le

prime registrazioni delle onde magnetiche cerebrali sono documentate nel 1972 (Cohen, 1972). Il campo magnetico del cervello è più di cento volte più debole del campo cardiaco. 

5. Un senso magnetico?          

Ci sono sempre più evidenze che dimostrano che gli esseri umani riescano a percepire i campi biomagnetici:


- I campi biomagnetici sono presenti intorno all’organismo.


- I campi biomagnetici prodotti dal corpo di una persona dovrebbero indurre piccolissime correnti nei tessuti della persona vicina (legge dell’induzione elettromagnetica di Faraday)


- Gli esseri umani e altri organismi sono dotati di senso di orientamento o di navigazione basati sul principio della bussola.


- Molti terapisti riferiscono una sensazione simile al magnetismo quando pongono le mani in prossimità di tessuti lesionati o malati.


‍ - Il tunneling di Josephson, la base per il magnetometro SQUID  ha luogo nei sistemi viventi (Del Giudice et al., 1989).


- I classici cinque sensi non includono il magnetismo,  il senso biomagnetico umano è possibile, plausibile, e degno di indagine.


- Di particolare interesse è la ricerca condotta dai fisici italiani Emilio Del Giudice  e Giuliano Preparata, che hanno scoperto che le cellule del lievito di birra producevano segnali di intensità e frequenza previsti per la presenza dell’effetto tunnel di Josephson. Questi segnali venivano prodotti durante stadi specifici della divisione cellulare, mentre le cellule uccise non li producevano:  «Una coppia di domini vicini e correlati, vale a dire una coppia di sistemi viventi o subsistemi, può essere considerata una giunzione di Josephson». 


- Per finire, è superfluo ricordare che tutti gli animali percepiscono e usano il campo geomagnetico per l’orientamento e la navigazione: questo ha rilevanza per chi studia le possibili interazioni biomagnetiche fra gli organismi come quelle che sembrano aver luogo durante la “diagnosi” e la guarigione energetica.

8. Il ruolo del cuore         

Grazie a ciò che abbiamo appreso dalla ricerca nel campo della medicina energetica, cominciamo a distinguere un’immagine molto più chiara della natura della risposta di guarigione. È risaputo che il cuore genera il più grande campo elettrico e magnetico del corpo. Sia il campo del cuore sia quello del cervello contengono segnali che rientrano in quella parte dello spettro energetico biologicamente importante nota come ELF (extremely low frequency, frequenza estremamente bassa).


Di grande importanza è il lavoro riportato su questo argomento in The Heart’s Code (Pearsall,  1998). La ricerca all’Institute for Heart Math (Istituto per la matematica del cuore); (McCraty, Atkinson e Tomasino, 2001; McCraty et al., 1998) ha evidenziato una relazione fra lo stato emotivo e lo spettro di frequenza dei segnali elettrici provenienti dal cuore. I sentimenti di amore, affetto e compassione o di frustrazione e rabbia hanno influito sui segnali prodotti dal cuore; questi segnali vengono condotti a ogni singola cellula somatica e irradiati nello spazio che circonda il corpo.


Dal momento che la regolazione cellulare può essere influenzata dai campi elettromagnetici pulsanti nella stessa gamma di frequenze, si verifica la possibilità che le pulsazioni originate dal cuore vengano coinvolte negli effetti di varie terapie complementari come Agopuntura, Shiatsu, Ayurveda, Reiki, Naet o Biolifecode.


Malgrado queste ricerche, la biomedicina occidentale ha continuato a essere comprensibilmente scettica a causa della mancanza di un plausibile meccanismo atto a spiegare la natura dello scambio energetico proposto o come questo possa avere effetti fisiologici o emotivi. Ma, una volta di più, i tempi sono cambiati: ora ci sono spiegazioni scientifiche plausibili e verificabili che guidano la ricerca su questi temi.

12. Altri tipi di energia        

La nostra concentrazione è rivolta alle energie elettriche e magnetiche perché sono più facili da misurare e perché sappiamo di più riguardo ai loro effetti, ma il corpo produce anche altre forme di energia che includono l’energia scalare, la luce, il suono, il calore, l’energia chimica, la gravità, l’energia elasticae a addirittura l’antimateria.


 La ricerca ha dimostrato che le mani dei guaritori possono emettere sia segnali luminosi sia sonori. Lo studio scientifico della rilevanza biologica e clinica di queste differenti forme di energia è in corso e può adeguatamente essere definito medicina energetica.


È ipotizzabile l’esistenza di altri tipi di energia non ancora misurati, cui si attribuisce spesso il nome di energie sottili. 


Benché queste misteriose energie siano spesso citate

nella letteratura che studia la guarigione, è sempre più evidente  che ci si possa formare una valida immagine dell’energetica vivente senza fare riferimento a forze ignote e

misteriose. 


Questo non va tuttavia interpretato come un’affermazione che le energie sottili non esistono o che abbiamo scoperto tutto quello c’è da sapere sui fenomeni energetici in natura.

10. Meccanismo      

Come rappresentato nel disegno, la cascata e l’amplificazione cellulare comprende parti del sistema che sono sensibili ai campi magnetici. 


Un singolo antigene, ormone, feromone, fattore di crescita, odore o sapore, molecola di neurotrasmettitore o un singolo fotone di energia elettromagnetica emesso da tale molecola come risultato della vibrazione dei suoi componenti elettricamente carichi può attivare una cascata di segnali intracellulari che avviano, accelerano o inibiscono i processi biologici. 


Questo è possibile grazie all’enorme amplificazione: un singolo evento molecolare sulla superficie cellulare può scatenare un’enorme immissione di ioni di calcio, ognuno dei quali può attivare un enzima. 


Gli enzimi agiscono a loro volta da catalizzatori e accelerano in grande misura i processi biochimici e, dal momento che non vengono consumati da queste reazioni, possono agire ripetutamente. 


Alcune delle reazioni che avvengono all’interno della cellula sono inoltre sensibili ai campi elettromagnetici; altre non lo sono e altre ancora non sono finora state testate. 


Alcune frequenze aumentano l’ingresso del calcio, altre lo riducono. 


I passaggi della cascata che coinvolgono la formazione di radicali liberi sono probabili bersagli dei campi magnetici. 


Alcuni dei prodotti della cascata vengono inviati indietro alla superficie cellulare e allo spazio extracellulare circostante. 


Gli eventi molecolari all’interno delle cellule danno luogo a onde elettroniche, fotoniche ed elettromeccaniche (fononi) che si propagano sotto forma di solitoni attraverso la matrice cellulare ed extracellulare. 


Queste retroazioni permettono alle cellule e ai tessuti di formare una società funzionalmente organizzata. 


Le cellule “sussurrano” l’una all’altra utilizzando un linguaggio debole e privato: sono letteralmente in grado di “sintonizzarsi” reciprocamente a lunga distanza. 


(Da: Oschman, J.L., Energy Medicine: The Scientific Basis,

Churchill Livingstone, Edimburgo, 2000, fig. A–1, pag. 253, con l’autorizzazione di Elsevier Science).

9. Funzionamento          

Non solo la presenza dei campi energetici all’interno e intorno al corpo umano è provata in modo stringente, ma un’accurata ricerca ci ha fornito una spiegazione logica di come questi campi agiscano sulle cellule. 


La guarigione, come altri processi biologici, è essenzialmente un

processo cellulare: l’inversione di frequenza,  attraverso i campi elettromagnetici pulsati,  dà l’avvio ad una cascata di reazioni che porta dalla membrana cellulare al citoplasma al nucleo e al DNA, attivando i processi cellulari. 


 La grande sensibilità che permette alle cellule di raccogliere i segnali dall’esterno è riportata da una ricerca che ha portato al premio Nobel del 1994. 


L’amplificazione cellulare permette a un singolo fotone di energia elettromagnetica di dare avvio a una masiccia immissione di calcio nella cellula scatenando attività cellulari quali l’immunosorveglianza, la rigenerazione, chemiotassia  e la riparazione delle ferite (Gilman, 1997).


Profondamente coinvolte nel processo di amplificazione sono le proteine G (così chiamate perché legano il guanosintrifosfato). 


Nel 1994 Gilman e Rodbell hanno ricevuto il premio Nobel in fisiologia o medicina, in parte per aver dimostrato che le proteine G integrano segnali multipli provenienti dall’esterno della cellula e attivano vari sistemi cellulari amplificanti.

11. Misurare gli scambi energetici tra esseri umani      

Tenendo conto che le terapie energetiche coinvolgono un grande scambio di energia, è di grande rilievo la ricerca condotta nei laboratori che hanno documentato gli scambi energetici delle persone che entrano in contatto o in prossimità fisica. Queste scoperte sono riassunte in uno studio di grande interesse intitolato The Electricity of Touch (McCraty et al., 1998); in particolare si afferma che il segnale dell’elettrocardiogramma di un individuo può essere registrato nell’elettroencefalogramma e in altre parti del corpo di una persona vicina.


 Il segnale è al massimo dell’intensità quando le persone sono in contatto, ma è ancora presente quando sono in prossimità pur senza contatto. 


Come prevedibile nel caso delle interazioni dei campi energetici, l’intensità degli effetti si riduce con la distanza (McCraty, Atkinson e Tomasino, 2001).


Nel complesso, queste informazioni portano a una comprensione più profonda delle interazioni energetiche che si verificano fra il terapista e il paziente.


Siamo dunque in possesso di una serie di ipotesi scientifiche logiche, verificabili e refutabili che possono spiegare gli effetti di terapie energetiche di vario tipo.


 La discussione su questi scambi di energia è viva e varia da lungo tempo, anche in ambito spirituale: non è quindi sorprendente che la messa a punto di sensibili strumenti di misurazione ci permetta ora di misurarne gli effetti.


Rispetto alle misurazioni elettriche tradizionali dette elettrocardiogramma ed elettroencefalogramma, le misurazioni magnetiche possibili grazie al magnetocardiogramma e al magnetoencefalogramma rappresentano indicatori più accurati degli eventi che hanno luogo all’interno del corpo umano. 


Il motivo è che i tessuti sono praticamente trasparenti per i campi magnetici, mentre le correnti elettriche devono seguire complessi percorsi di minor resistenza per raggiungere gli elettrodi di rilevazione posti sulla superficie cutanea. 


Ne deriva che, nel momento in cui raggiungono la pelle, i segnali elettrici risultano deboli e distorti e di conseguenza più difficili da interpretare.


In termini tecnici questi concetti possono essere spiegati come segue:


CAMPI BIOMAGNETICI - La permeabilità magnetica dei vari tipi di tessuto è un valore più o meno costante, pari a 1, come nel vuoto.

CAMPI BIOELETTRICI - La resistenza elettrica dei diversi tipi di tessuto varia per un fattore intorno a 30. 

I campi bioelettrici generati all’interno del corpo percorrono le vie di minor resistenza elettrica: ne deriva che i complessi pattern misurati a livello di superficie corporea sono intricati, di intensità ridotta e molto più difficili da interpretare.


BIOMAGNETISMO  è il nome che si è attribuito allo studio dei campi emessi dai sistemi viventi e MAGNETOBIOLOGIA è lo studio degli effetti dei campi

magnetici sul corpo.


Come esempio della magnetobiologia, i ricercatori medici hanno scoperto che i campi elettromagnetici pulsati (PEMF, Pulsing Electromagnetic Fields) possono “mettere in moto” il processo di guarigione in un gran numero di tessuti e organi, arrivando fino a livello cellulare e molecolare, in quanto ogni componente del corpo risponde ad una particolare frequenza. 


Una ricerca estensiva ha dimostrato che i segnali a intensità molto bassa agiscono su crescita e proliferazione cellulare, attività degli enzimi, stato dell’apparato genetico cellulare e funzione delle membrane eccitabili, dei recettori e degli altri sistemi biologici. 


Negli animali e negli esseri umani l’esposizione locale a questi campi stimolava la guarigione e la rigenerazione tissutale, alleviava lo stress e il dolore e accelerava la guarigione da un’ampia gamma di malattie.